lunes, 9 de junio de 2025

Traducción: oraciones causales y consecutivas

 Traduce sin repetir los conectores.

[Recordemos:

A. Causales: porque, como, ya que, pues, puesto que, debido a (que), por culpa de, gracias a, por

B: Consecutivos: así que, por lo que, tan(to, a, os, as)... que, tal... que, de modo/manera/forma que, de ahí (que + Subjuntivo)]


È saltata la corrente, per via di un guasto alla centralina.


Il traffico era bloccato a causa di un incidente.


Abbiamo interrotto la riunione dal momento che mancavano i documenti.


Non sono usciti per il fatto che stava nevicando forte.


Essendo che era un giorno festivo, il negozio era chiuso.

Vista la situazione, abbiamo deciso di rimandare tutto.


Il progetto è stato bocciato per colpa di un errore di calcolo.


Non poteva partecipare essendo impegnato in un altro incontro.


Considerando che nessuno era interessato, l’incontro è stato annullato.


Non si è laureato per il motivo che non ha consegnato la tesi in tempo.  


Ha parlato con tanta calma da far tranquillizzare tutti.


Il film era emozionante al punto che alcuni hanno pianto.


L’errore era evidente, sicché è stato subito corretto.


Il bambino urlava a tal punto che lo sentirono da fuori.


L'aria era così fredda che mi si gelavano le mani.


Il rumore era così forte da impedire qualsiasi conversazione.


Hanno costruito così in fretta che ci sono stati diversi difetti.


Era talmente agitato che non riusciva a parlare.


Era tanto arrabbiato da non voler ascoltare nessuno.


Il pubblico era coinvolto, pertanto l’evento è stato un successo.







martes, 3 de junio de 2025

Posesivos átonos y tónicos. Traducción

La mia casa è molto diversa dalla tua. Il mio giardino è piccolo, ma i miei fiori sono sempre curati. Tuo fratello, invece, ha lasciato il suo giardino incolto, e le sue piante sembrano soffrire. Nella nostra cucina, la tua torta ha sempre un posto d’onore: è la tua specialità, molto meglio della mia! Anche i nostri amici lo dicono: preferiscono la tua cucina alla mia. Mio padre, con la sua pazienza, cerca sempre di mediare tra i nostri gusti. I suoi consigli sono utili, anche se spesso tu preferisci i tuoi metodi. Le nostre vacanze insieme, comunque, restano le mie preferite. Ogni anno, portiamo con noi i nostri ricordi, i nostri sogni e le nostre speranze. Spero che i tuoi progetti si realizzino e che anche i miei non restino solo sogni. La nostra amicizia, del resto, è il bene più prezioso che abbiamo.

Comparativas: traducción

Luca è più alto di Marco.

Questo libro è più interessante del precedente.

Giulia corre più velocemente di sua sorella.

Questo film è più divertente di quello che abbiamo visto ieri.

L’acqua di montagna è più fresca di quella del rubinetto.

Il tuo lavoro è più preciso del mio.

Questo esercizio è più difficile di quanto pensassi.

Lei è più simpatica di quanto sembri.

Il tramonto di oggi è più bello di quello di ieri.

Questo vino è più buono del solito.Marco è meno attento di Lucia.

Questo film è meno interessante del primo.

Il gelato al limone è meno dolce di quello alla vaniglia.

Lei è meno paziente di suo fratello.

Il secondo capitolo è meno coinvolgente del primo.

Questo orologio è meno costoso di quello che volevo comprare.

Il caffè di oggi è meno buono del solito.

Il tuo disegno è meno dettagliato di quello di Anna.

Il treno delle 8 è meno affollato di quello delle 7.

Il mare in inverno è meno invitante di quello in estate. Maria è alta quanto Anna.

Il tuo vestito è bello come il mio.

Questo cane è intelligente quanto un bambino.

Il tuo lavoro è preciso come quello del collega.

La pizza di oggi è buona quanto quella di ieri.

Il cielo è azzurro come il mare.

Giovanni è gentile quanto sua madre.

Il tuo voto è alto quanto il mio.

La spiegazione era chiara come l’esempio.

Il nuovo collega è simpatico quanto il precedente.

martes, 27 de mayo de 2025

Biografías. Mujeres malditas.

 https://www.rtve.es/play/audios/mujeres-malditas/

Más frases para traducir en pasado

  Ieri sono stato molto felice di rivederti

 C'era molta gente alla festa sabato scorso.

 Domenica ho voluto restare a casa per rilassarmi.

 Non ho potuto finire il lavoro in tempo.

 Marta ha messo il libro sul tavolo prima di uscire.

 La scorsa settimana abbiamo fatto una gita in montagna.

 Non ho saputo nulla della riunione fino all'altro ieri.

 Luigi ha portato una torta al compleanno di Anna.

 Beethoven ha composto molte sinfonie straordinarie.

 L’anno scorso ho tradotto un romanzo dal francese all’italiano.

Cinque giorni fa ci sono stati diversi problemi tecnici.

Cinque giorni fa si sono verificati diversi problemi tecnici.

jueves, 15 de mayo de 2025

B2, C1: Traducción. Concesivas.

 

  1. Anche se piove, usciamo lo stesso.

  2. Mi aiuta, anche se ha molto da fare.

  3. Vado a lavorare anche se sono stanco.

  4. Lei sorride, anche se è triste.

  5. Anche se non lo conosco bene, mi fido di lui.

  6. Continuano a discutere, anche se è inutile.

  7. Anche se non ho fame, mangerò qualcosa.

  8. Anche se era tardi, siamo rimasti ancora un po'.

  9. Ho finito il lavoro anche se ero malato.

  10. Anche se non mi sentivo bene, sono andato alla festa.

  11. Mi ha chiamato anche se sapeva che ero occupato.

  12. Anche se aveva studiato, ha preso un brutto voto.

  13. È venuto anche se nessuno lo aveva invitato.

  14. Anche se era stanco, ha aiutato tutti.

  15. Verrò anche se piove.

  16. Anche se sarai stanco, dovrai partecipare.

  17. Studierò anche se non ci sarà l’esame.

  18. Anche se non ci vedremo spesso, ti penserò.

  19. Continueranno il progetto anche se ci saranno difficoltà.

  20. Anche se perderemo, avremo dato il massimo.

  21. Nonostante sia tardi, continuo a lavorare.

  22. Sebbene mi piaccia viaggiare, oggi preferisco restare a casa.

  23. Pur avendo poco tempo, riesce sempre ad aiutarmi.

  24. Benché piova, usciamo lo stesso.

  25. Per quanto tu insista, non cambierò idea.

  26. Anche a costo di sembrare noioso, ripeterò il concetto.

  27. Malgrado le difficoltà, non si arrende.

  28. Nonostante fosse malato, è venuto all’incontro.

  29. Sebbene avessi studiato, l’esame è andato male.

  30. Pur non avendo dormito, ho lavorato tutto il giorno.

  31. Benché mi avesse promesso aiuto, non si è fatto vedere.

  32. Per quanto ci avessimo provato, non siamo riusciti a risolvere il problema.

  33. Anche a rischio di sbagliare, ho detto la verità.

  34. Malgrado la pioggia, la partita si è svolta regolarmente.

  35. Nonostante sarà difficile, tenteremo lo stesso.

  36. Sebbene tu possa non crederci, ce la faremo.

  37. Pur sapendo i rischi, affronteremo la sfida.

  38. Benché domani nevichi, partiremo lo stesso.

  39. Per quanto sarà complicato, troveremo una soluzione.

  40. Malgrado i possibili ostacoli, porteremo a termine il progetto.

martes, 13 de mayo de 2025

 Traduce al español:

1. Secondo me, tu, in passato, sei stata un angelo.

2.  Sei stato a Roma la settimana scorsa e non mi hai chiamato? Davvero?

3. Ieri c'é stata una manifestazione contro il governo, ma non c'era quasi nessuno.

4. Non siamo venuti perché non volevamo disturbarvi.

5. Hanno avuto tutto il tempo del mondo per decidere.

6. Cosa le hai detto a Laura ieri?

7. Ma perché non hai voluto venire?

8. Ieri si sono verificati due incidenti (PRODUCIRSE)

9. Mi dispiace, ma non ti ho visto.

10. Sono scemo... Ma le chiavi ieri dove le ho messe?

11. Non ha potuto portare tutto, e mi ha detto di chieerti scusa

lunes, 12 de mayo de 2025

B2: Ecología. Léxico.

 Emplea estos términos relacionados con la ecología en las frases siguientes:


calentamiento global, nicho ecológico, reciclaje, sostenibilidad, economía circular, equilibrio ecológico, activismo ecológico, educación ambiental, comunidad, hábitat, recursos naturales, desertificación, población, cambio climático, inundaciones, acidificación oceánica, mitigación, presa, nivel del mar, depredador, refugiados climáticos, energía renovable, desarrollo sostenible, gases de efecto invernadero, huella ecológica, justicia climática, conservación, bioma, sequía, fenómenos extremos, regulación ambiental, contaminación, interdependencia, deshielo, responsabilidad ambiental, adaptación climática, sucesión ecológica, CO₂, transición energética, ecosistema, emisiones, agricultura ecológica, reforestación, especie, descarbonización, extinción, biodiversidad, efecto invernadero, huella de carbono, energía fósil
Ejercicios:


El __________ amazónico está en peligro debido a la deforestación masiva.


La __________ es esencial para mantener el equilibrio natural del planeta.


Muchos animales han perdido su __________ por la expansión urbana.


Cada __________ cumple una función vital dentro del ecosistema.


El lobo es un __________ clave para controlar la población de ciervos.


La liebre es una __________ común en los ecosistemas de bosque templado.


El __________ de una abeja incluye la polinización de plantas.


El bosque tropical es un __________ rico en fauna y flora.


Una __________ ecológica incluye todas las especies que habitan un área.


La __________ de pingüinos ha disminuido por el deshielo de los polos.


La __________ entre especies asegura la supervivencia del ecosistema.


La __________ es clave para garantizar los recursos de futuras generaciones.


La __________ ayuda a recuperar suelos degradados.


La __________ del aire afecta la salud de millones de personas.


Debemos cuidar los __________ como el agua y los bosques.


La __________ de especies en peligro es una prioridad mundial.


La caza furtiva ha llevado a la __________ de muchas especies.


La energía solar es un tipo de __________ limpia y abundante.


El __________ puede romperse con la introducción de especies invasoras.


La __________ describe los cambios naturales en un ecosistema a lo largo del tiempo.


El __________ está provocando cambios en los patrones climáticos.


El __________ natural es esencial, pero el excesivo es peligroso.


Los __________ se han incrementado por la actividad humana.


El __________ es uno de los principales responsables del cambio climático.


El __________ del Ártico está acelerando la subida del nivel del mar.


La __________ amenaza regiones enteras en África y Asia.


El __________ ha aumentado significativamente en las últimas décadas.


Reducir la __________ es una meta para muchas empresas.


Las __________ de fábricas deben ser reguladas con mayor rigor.


La __________ afecta gravemente a los corales.


Los __________ como huracanes y olas de calor son más frecuentes.


La __________ prolongada ha afectado la producción agrícola.


Las __________ han desplazado a miles de familias en zonas costeras.


El __________ afecta la disponibilidad de alimentos.


La __________ incluye la construcción de infraestructuras resilientes.


La __________ del cambio climático requiere cooperación internacional.


Los __________ buscan asilo tras desastres naturales.


La __________ de la economía es urgente para limitar el calentamiento.


Las __________ como el petróleo están siendo reemplazadas.


La __________ implica invertir en tecnologías limpias.


El __________ reduce la cantidad de residuos enviados a los vertederos.


La __________ promueve el uso eficiente de los materiales.


El __________ busca el bienestar sin agotar los recursos.


El __________ ha logrado presionar a gobiernos para actuar.


La __________ es fundamental para crear conciencia desde jóvenes.


La __________ mide el impacto de nuestras actividades en el planeta.


La __________ evita el uso de pesticidas sintéticos.


La __________ debe ser parte de las políticas empresariales.


Las __________ ayudan a controlar la contaminación.


La __________ exige que los países más contaminantes asuman su parte.

viernes, 9 de mayo de 2025

Biografía. León XIV

 Primer Papa agustino, SER el segundo Pontífice del continente americano, después de Francisco, pero a diferencia de Bergoglio, el estadounidense Robert Francis Prevost, de 69 años, SER originario de América del Norte. De hecho, el nuevo obispo de Roma NACER el 14 de septiembre de 1955 en Chicago (Illinois - EE. UU.), SER hijo de Louis Marius Prevost, de ascendencia francesa e italiana, y de Mildred Martínez, de ascendencia española. TENER dos hermanos, Louis Martín y John Joseph.

PASAR su infancia y adolescencia con su familia y ESTUDIAR primero en el Seminario Menor de los Padres Agustinos y después en la Universidad de Villanova, Pennsylvania, donde LICENCIARSE en Matemáticas y ESTUDIAR Filosofía en 1977. El 1 de septiembre de ese mismo año INGRESAR en el noviciado de la Orden de San Agustín (OSA) de St. Louis, en la provincia de Nuestra Señora del Buen Consejo de Chicago, y HACER su primera profesión el 2 de septiembre de 1978. El 29 de agosto de 1981 EMITIR los votos solemnes.

RECIBIR su formación en la Catholic Theological Union de Chicago, LICENCIARSE en Teología. Y a los 27 años SER ENVIADO por sus superiores a Roma para ESTUDIAR Derecho Canónico en la Pontificia Universidad Santo Tomás de Aquino (Angelicum). En la Urbe SER ORDENADO sacerdote el 19 de junio de 1982 en el Colegio Agustiniano de Santa Mónica por monseñor Jean Jadot, pro-presidente del Pontificio Consejo para los No Cristianos, hoy Dicasterio para el Diálogo Interreligioso.

Prevost LICENCIARSE en 1984 y al año siguiente, mientras PREPARAR su tesis doctoral, SER ENVIADO a la misión agustiniana de Chulucanas, Piura, Perú (1985-1986). SER en 1987 cuando DISCUTIR su tesis doctoral sobre «El papel del Prior Local de la Orden de San Agustín» y SER NOMBRADO Director de Vocaciones y Director de Misiones de la Provincia Agustiniana «Madre del Buen Consejo» en Olympia Fields, Illinois (USA).

Al año siguiente INCORPORARSE a la misión de Trujillo, también en Perú, como director del proyecto de formación común para los aspirantes agustinos de los vicariatos de Chulucanas, Iquitos y Apurímac.

En el espacio de once años DESEMPEÑAR los cargos de prior de la comunidad (1988-1992), director de formación (1988-1998) y profesor de profesos (1992-1998) y, en la archidiócesis de Trujillo, de vicario judicial (1989-1998) y profesor de Derecho Canónico, Patrística y Moral en el Seminario Mayor «San Carlos y San Marcelo». Paralelamente, CONFIARSELE la atención pastoral de Nuestra Señora Madre de la Iglesia, más tarde parroquia con el título de Santa Rita (1988-1999), en la periferia pobre de la ciudad, y SER administrador parroquial de Nuestra Señora de Monserrat de 1992 a 1999.

En 1999 SER ELEGIDO Prior Provincial de la Provincia Agustiniana 'Madre del Buen Consejo' de Chicago, y dos años y medio después, en el Capítulo General Ordinario de la Orden de San Agustín, SUS HERMANOS ELEGIRLE Prior General, CONFIRMARLE en 2007 para un segundo mandato.

En octubre de 2013 REGRESAR a su provincia agustiniana, en Chicago, y SER director de Formación del Convento de San Agustín, primer consejero y vicario provincial; cargos que DESEMPEÑAR hasta que el Papa Francisco NOMBRARLE, el 3 de noviembre de 2014, administrador apostólico de la diócesis peruana de Chiclayo, ELEVARLE a la dignidad episcopal como obispo titular de Sufar. INGRESAR en la diócesis el 7 de noviembre, en presencia del nuncio apostólico James Patrick Green, quien ORDENARLE obispo poco más de un mes después, el 12 de diciembre, festividad de Nuestra Señora de Guadalupe, en la catedral de Santa María.

Su lema episcopal SER «In Illo uno unum», palabras que San Agustín PRONUNCIAR en un sermón, la Exposición sobre el Salmo 127, para EXPLICAR que «aunque los cristianos SOMOS muchos, en el único Cristo SOMOS uno».

El 26 de septiembre de 2015 SER NOMBRADO obispo de Chiclayo por el Pontífice argentino y en marzo de 2018 SER ELEGIDO vicepresidente segundo de la Conferencia Episcopal Peruana, dentro de la cual también SER miembro del Consejo Económico y presidente de la Comisión de Cultura y Educación.

En 2019 por Francisco, CONTARSE entre los miembros de la Congregación para el Clero el 13 de julio de 2019 y al año siguiente, entre los de la Congregación para los Obispos (21 de noviembre).

Mientras tanto, el 15 de abril de 2020, LLEGAR el nombramiento papal también como administrador apostólico de la diócesis peruana de Callao.

El 30 de enero de 2023, el Papa LLAMARLE a Roma como prefecto del Dicasterio para los Obispos y presidente de la Pontificia Comisión para América Latina, PROMOVERLE a arzobispo. Y en el Consistorio del 30 de septiembre del mismo año CREARLE y NOMBRARLE cardenal, ASIGNARLE el diaconado de Santa Mónica. Prevost TOMAR posesión el 28 de enero de 2024 y, al frente del dicasterio, PARTICIPAR en los últimos viajes apostólicos del Papa Francisco y en la primera y segunda sesiones de la XVI Asamblea General Ordinaria del Sínodo de los Obispos sobre la Sinodalidad, CELEBRARSE en Roma del 4 al 29 de octubre de 2023 y del 2 al 27 de octubre de 2024, respectivamente. Una experiencia en asambleas sinodales ya ADQUIRIR en el pasado como prior de los agustinos y representante de la Unión de Superiores Generales (UGS).

Mientras tanto, el 4 de octubre de 2023, Francisco CONTARSE entre los miembros de los Dicasterios para la Evangelización, Sección para la Primera Evangelización y las Nuevas Iglesias Particulares; para la Doctrina de la Fe; para las Iglesias Orientales; para el Clero; para los Institutos de Vida Consagrada y las Sociedades de Vida Apostólica; para la Cultura y la Educación; para los Textos Legislativos; de la Pontificia Comisión para el Estado de la Ciudad del Vaticano.

Finalmente, el 6 de febrero de este año, SER PROMOVIDO al orden de los obispos por el Pontífice argentino, OBTENER el título de la Iglesia Suburbicaria de Albano.

Durante la última hospitalización de su predecesor en el políclinico «Gemelli», Prevost PRESIDIR el rosario por la salud de Francisco el 3 de marzo en la plaza de San Pedro.

miércoles, 23 de abril de 2025

martes, 22 de abril de 2025

Murió Francisco. Biografía

 

Jorge Mario Bergoglio (1) en Buenos Aires el 17 de diciembre de 1936. Hijo de inmigrantes italianos, su padre Mario (2) como contador en el ferrocarril, y su madre Regina (3) del hogar y la educación de sus cinco hijos. (4) bautizado durante la noche de Navidad de 1936 en la Basílica María Auxiliadora y San Carlos de Buenos Aires.​

En su juventud, (5) como portero en una discoteca, aseador en una fábrica, profesor de literatura y filosofía, y en un laboratorio químico. (6) como técnico en ingeniería química.​

A los 20 años, (7) a la Compañía de Jesús. (8) estudios de humanidades en Chile y en 1963, al regresar a Argentina, (9) en filosofía en el Colegio San José de San Miguel. Entre 1964 y 1965, (10) como profesor de literatura y psicología en colegios de Santa Fe y Buenos Aires

El 13 de diciembre de 1969, (11) como sacerdote. (12) su formación en la Compañía de Jesús en Alcalá de Henares, España, y el 22 de abril de 1973, (13) su profesión perpetua. De regreso en Argentina, (14) como maestro de novicios, profesor en la facultad de teología, consultor de la provincia y rector del Colegio Máximo.​ El 3 de junio de 1997, (15) como arzobispo coadjutor de Buenos Aires y el 28 de febrero de 1998, (16) como arzobispo primado de Argentina. El 21 de febrero de 2001, el Papa Juan Pablo II (17) cardenal.​ El 13 de marzo de 2013, (18) como Papa, eligiendo el nombre de Francisco, convirtiéndose en el primer pontífice jesuita y latinoamericano de la historia. Durante su pontificado, (19) por una Iglesia cercana a los pobres, (20) la ostentación vaticana y (21) una visión cristiana centrada en la solidaridad y la justicia social. (22) la encíclica Laudato Si, abordando el cambio climático como un problema moral. (23) firmemente los abusos sexuales dentro del clero, (24) investigaciones y (25) contundencia a las autoridades eclesiásticas. (26) acercar la Iglesia a la comunidad LGTBI y (27) el papel de las mujeres, aunque estos cambios (28) limitados.​

 El Papa Francisco (29) el 21 de abril de 2025, dejando un legado de liderazgo compasivo y valiente que (30) tradiciones establecidas y (31) por justicia, inclusión y humanidad.​

nacer

trabajar

ocuparse

ser

trabajar

graduarse

ingresar

cursar

licenciarse

enseñar

ordenarse

continuar

realizar

trabajar

nombrar

 

asumir

nombrar

elegir

abogar

criticar

promover

publicar

condenar

impulsar

exigir

intentar

cuestionar

ser

fallecer

desafiar

luchar

 

 

 

lunes, 14 de abril de 2025

B2: Un chico y una pulpa

Escribe el verbo que falta en los números.

1 una vez un niño llamado Cal que 2 los pulpos. Cal 3 en Oklahoma, un estado sin salida al mar. Un día, 4 en su casa un paquete especial: un pequeño pulpo mascota, con brillantes manchas azules en su cabeza, y Cal lo 5 Terrance.
Terrance resultó ser hembra, y 7 embarazada. Un pulpo 8 en 51, ocho tentáculos 9 en 408. El padre del niño, Cameron Clifford, 10 día y noche para mantener vivos a los pulpos.
La primavera pasada, Clifford, quien 11 dentista, 12 una crónica de los esfuerzos de la familia en TikTok, y la historia pronto 13 en lo que solo 14 describirse como megaviral. Los videos de TikTok 15 millones de visitas, y después 16 los medios de comunicación. Durante un breve periodo en abril del año pasado, la historia 17. estar en todas partes: National Public Radio, USA Today, The Associated Press, The Daily Mail, Good Morning America, The Washington Post y, sí, The New York Times.
Y entonces, las actualizaciones de TikTok 18 abruptamente. Los medios de comunicación y el público 19. con sus vidas. Pero de vez en cuando 20. qué 2. después. Así que 22. a Clifford para averiguarlo.
“Desgraciadamente, el final no 23. de cuento”, me dijo. “Los cuentos de hadas 24. muchos detalles”.
Ahora, un año después de que el escuadrón de cefalópodos 25. famoso, lo que antes 26. un cuento de hadas moderno 27. leerse mejor como uno con moraleja: sobre el poder de las redes sociales, los peligros de la fama y los retos que 28. vivir con (y amar a) criaturas que 29. hechas para un mundo muy alejado del nuestro.
Escuadrón de cefalópodos
Cualquiera que 30. sintonizara, aunque fuera brevemente, la cobertura de los Clifford 31. enterado de que en el centro de la historia 32. el amor de toda la vida de un niño por los pulpos y su ferviente sueño de tener uno como mascota. Puede que nunca 33. hecho realidad si no 34. por las redes sociales y por la casualidad de que, en 2023, Clifford no 35. trabajo y no 36. qué hacer.
37. entonces cuando 38. por casualidad con una tienda especializada en acuarios y 39. enterado de que, contrario a lo que le 40. a su hijo durante mucho tiempo, 41. posible tener un pulpo como mascota en Oklahoma. Aquella noche, durante la cena, Clifford 42. a Cal que, aunque no le 43. nada, en teoría 44. posible tener un pulpo de mascota. Cal 45. tan abrumado que 46. a llorar. “No 47. que eso 48. pasar”, sollozó.
A Clifford le 49. tan entrañable la reacción de su hijo que la 50. y la 51. con los amigos y familiares que 52. su cuenta privada de Instagram. La respuesta 53. casi unánime: no 54. justo tentar a Cal con la posibilidad de tener un pulpo mascota sin conseguirle uno.
Clifford 55. cada acontecimiento en su cuenta privada. 56. videos de sus semanas de preparación, la llegada de Terrance justo a tiempo para el noveno cumpleaños de Cal y el descubrimiento de que Terrance 57. una diminuta nube de huevos.
Cal, que 58. de la biología de los pulpos, 59. desolado; en la mayoría de las especies, las hembras 60. huevos una sola vez y 61. poco después. Todo lo que los Clifford 62. aprendido sobre los pulpos 63. que probablemente los huevos no 64. fecundados, lo que significaba que Terrance 65. el resto de su corta vida protegiendo unos huevos que nunca 66..
Pero los huevos sí 67. y los Clifford, que nunca 68. tenido una mascota, ahora 69. 51. 70. un reto de cuidado al nivel de los más experimentados. Los seguidores de Instagram de Clifford 71. mientras 72. cómo alojar y alimentar a las crías, que 73. un suministro regular de presas vivas, como crías de camarón, enviadas desde las costas, un gasto de varios cientos de dólares a la semana.
“A todo el mundo le 74. , y todo el mundo me 75. por ello”, dijo. Finalmente, la esposa de Clifford le 76. que 77. la historia a un público más amplio y 78. una cuenta pública en TikTok.
Fama instantánea
Visto desde fuera, Terrance y sus 51 bebés 79. nacido para TikTok, y Clifford 80. tener un talento innato y 81. humor autocrítico, chistes que 82. un papá y juegos de palabras. (En un momento dado 83. a la familia como “invOSTRAndo la existencia de nuestro cefaloPANA”).
En realidad, 84. dudado en aventurarse a la plataforma, en parte porque 85. una persona reservada. Su primera publicación —un breve video sin contexto de Terrance en su tanque— 86. un fracaso, y en los comentarios lo 87. por tener un pulpo en cautividad.
Los pulpos 88. complejos e inteligentes, además de frágiles y sensibles. También 89. difíciles de mantener y criar en cautividad, razón por la cual muchos pulpos de compañía, incluido Terrance, 90. su vida en la naturaleza.
“El hecho de que 91. en un tanque y 92. hacer algún tipo de facsímil de su entorno nativo no 93. que lo 94. en su entorno totalmente natural”, dijo Kelley Voss, bióloga marina que ha estudiado varias especies de pulpo en libertad y en cautividad. “Creo que los acuarios 95. muy valiosos, pero 96. solamente como mascota en tu casa… me temo que 97. una situación en la que 98. actuando de forma tonta y 99. a las consecuencias”.
Clifford 100. estas preocupaciones, pero no 101. que tener un pulpo 102. una infracción ética grave, sobre todo teniendo en cuenta que a menudo estos animales 103. comen. “Yo como carne, así que decir algo como: ‘No, no 104. tener un pulpo como mascota’, mientras me 105. una hamburguesa con queso y tocino…”, dijo sin terminar la frase.
Pero 106. cuenta de que sí 107. que lo pensaran personas desconocidas en internet. Así que 108. mostrar a la gente lo mucho que su hijo 109. a los pulpos y cuán en serio la familia 110. esta responsabilidad.
Clifford 111. a publicar unos cuantos videos al día, explicando a los espectadores la historia desde el principio. Esta vez, la cuenta 112.. “La comunidad de TikTok 113. con las historias que 114. sentir bien”, dijo Clifford. Los medios de comunicación 115. después.
En cierto modo, la fama repentina 116. divertida, dijo Clifford, y 117. algunos beneficios inmediatos. Antes de TikTok, 118. buscado desesperadamente, y casi siempre en vano, ayuda experta para las crías. Ahora 119. a expertos en pulpos y cuidadores experimentados que 120. a él para ofrecerle ayuda.

Continúa:

34 un experto y criador de reptiles local, del que Clifford 35 amigo, 36 en un salvavidas, 37 a cuidar e incluso a albergar a las crías de pulpo cuando la casa de Clifford 38 remodelada. A pesar de sus esfuerzos conjuntos, las crías 39 muriendo.

Las crías de pulpo 40 extremadamente sensibles y frágiles; en la naturaleza, solo 41 una pequeña parte.

A principios de agosto, solo 42 cinco crías vivas. Y entonces 43 de comer. “44 a 45 de todo”, 46 Clifford. “Un caracol, un cangrejo, camarones congelados, camarones vivos, artemias”. Nada 47 y, a finales de mes, la última cría 48 muerta.

“49 extraordinario el tiempo que 50 mantenerlas”, 51 David Scheel, biólogo marino de la Universidad Alaska Pacific, quien 52 en una caja de resonancia de Clifford. “Durante los meses que 53, 54 una inmensa parte de su vida a estos chicos”.

Cal ya 55 llorado a Terrance dos veces: cuando 56 sus huevos, lo que le 57 que sus días 58 contados, y tras su muerte en abril. Ahora Clifford 59 que “60 llorar a mi hijo tres veces por algo que le 61 tanto”. 62 toda la experiencia como una “tragedia dolorosamente poco ortodoxa”.

Clifford no 63 cómo 64 a sus seguidores. “65 difícil 66 un video gracioso sobre eso”, 67. “Como: ‘Sí, 68 muerto. Este 69 el final del contenido’”. 70 agotado de las redes sociales y le 71 decepcionar a la gente. No 72 73 a más preguntas. Al final, simplemente 74 TikTok de su teléfono y 75 la historia sin un final.

“Bueno, ¿qué te 76?” 77 Clifford. “¿Cómo la 78 terminado?”.

79 que la 80 terminando ahora. ¿Qué 81 que 82 la gente?

83 una pausa y luego 84 que 85 dar las gracias a sus seguidores por su apoyo y 86 que 87 entregado a esos pulpos. “88 que la lección obvia 89 que no 90 buenas mascotas”, 91. “No 92 mascotas duraderas, no 93 mascotas baratas, no 94 mascotas fáciles. Y 95 sumamente extraordinarios, 96 personalidades y 97 inteligentes”.

98 volver a TikTok en algún momento y 99 allí la historia. Pero por ahora, 100 101 un descanso tanto de las redes sociales como de las mascotas. “Quizá un hámster en el futuro”, 102. “Pero 103 que ya 104 alcanzado nuestra cuota de mascotas familiares para toda la vida”.

Vargas Llosa: el cocodrilo de Cercas

Dijo alguna vez que (1) joven soñaba (2) ser un escritor francés. (3) bien, si yo (4) que resumirle hoy a un lector francés (5) ha significado Vargas Llosa en nuestra cultura, diría (6) siguiente: un cruce (7) Gustave Flaubert y Victor Hugo. De Flaubert poseía Vargas Llosa la disciplina obsesiva y la extrema sofisticación formal (que combinó con la de William Faulkner, hechas las sumas y las restas su escritor favorito); de Victor Hugo, la ambición descomunal y la abrumadora presencia pública. (7) cierto sin embargo es que (8) muy difícil hacerse ahora mismo cargo del tamaño de este hombre que acaba de fallecer en Lima, a los 89 años. En realidad, la forma más simple de hacerlo, y acaso la más exacta, es hacer un recordatorio elemental: a los 26 años, Vargas Llosa publicó La ciudad y los perros; a los 30, La casa verde; a los 33, Conversación en La Catedral. Esto significa que, si Vargas Llosa (8)  con menos de 35 años, justo después de haber publicado la última de esas tres obras maestras, no hubiera habido más remedio que considerarlo como uno de los mejores novelistas de nuestra lengua

El problema —el problema (9) los escritores que venimos (10) él, claro está, la inmensa mayoría de los cuales parecemos a su lado enanitos— es que más tarde publicó cosas como La tía Julia y el escribidor, como La guerra del fin del mundo o como La fiesta del Chivo, novelas que están a la altura de las primeras que publicó, o casi. Más aún, el problema es que, cuando Vargas Llosa parecía un novelista menor, en realidad era un novelista mayor, sobre todo si se lo compara con los demás novelistas de su época: lean Historia de Mayta, por ejemplo, o Travesuras de la niña mala, y comprenderán de qué hablo. En resumen: es muy difícil encontrar un novelista de nuestra lengua —o un novelista a secas— que (11) un conjunto de novelas como el que escribió Vargas Llosa.

Lo que acabo de escribir es (12) esencial; todo lo (13) resulta casi anecdótico. Es un hecho que, aunque ante todo fue un novelista, Vargas Llosa fue también muchas otras cosas; entre ellas, un gran ensayista literario. Se trata de una faceta de su obra mucho menos conocida (14) otras, pero (15) cierto es que, salvo tal vez Milan Kundera, ningún novelista ha elaborado en las últimas décadas una teoría tan coherente, poderosa y persuasiva (16) de la novela y de la labor del novelista; los libros sobre García Márquez, Flaubert o Victor Hugo, o los ensayos contenidos en La verdad de las mentiras o en los diversos volúmenes de Contra viento y marea (incluso un librito de apariencia anecdótica como Cartas a un joven novelista) dan ganas de asentir a esa máxima que asegura, tal vez injustamente, que en realidad los mejores críticos literarios son los propios creadores.

Por lo demás, no hay duda de que, sobre todo en sus últimos años, el Vargas Llosa público —el Vargas Llosa político— oscureció al Vargas Llosa creador, como a su modo le ocurrió a Victor Hugo; es lamentable, pero también natural: para determinadas personas, era más satisfactorio —y desde (17) más fácil— abominar de Vargas Llosa por no sé qué opinión más o menos desafortunada que leer las casi 700 páginas de Conversación en La Catedral, o simplemente las más de 300 de La llamada de la tribu, su último gran ensayo político, dedicado a examinar la obra de los pensadores que más influyeron en él, de Adam Smith a Isaiah Berlin, pasando por Ortega y Gasset o Karl Popper. Pero, si (18)  sin prejuicios este último libro, algunos de sus apresurados detractores (19) que Vargas Llosa era en muchos (20) mucho más progresista que tantos que se llaman a sí mismos progresistas, y sobre todo que era ante todo un demócrata radical, que es lo que cualquier demócrata debería ser. Y, si esas personas hubieran leído la obra de Vargas Llosa de principio a fin —una de las experiencias más gratificantes en las que puede embarcarse un lector de nuestra lengua—, se (21) cuenta de que, al margen de los aciertos y los errores que cometió, como intelectual Vargas Llosa podría perfectamente definirse con las palabras que Lionel Trilling empleó para definir a George Orwell: era “a virtuous man”, un hombre virtuoso.

Recuerdo a este propósito la última vez que lo vi, en su casa de Madrid, en compañía de mi amigo Héctor Abad Faciolince. Pasamos la tarde hablando de literatura, y en algún momento Mario nos mostró un ejemplar de la primera edición de Madame Bovary, su novela fetiche, aquella que, según confesión propia, le convirtió en el escritor que fue; hacia el final, inevitablemente, hablamos de política. Fue entonces cuando Héctor le formuló una pregunta que yo nunca me habría atrevido a formularle, sobre todo a aquellas alturas de su vida. “Mario”, le dijo Héctor, “¿no crees que las críticas brutales e injustas que recibiste de la izquierda latinoamericana por tu alejamiento de la Cuba de Castro y del comunismo te hicieron acercarte demasiado a la derecha?”. La respuesta de Vargas Llosa fue un ejemplo perfecto de su probidad intelectual: “Puede ser”, dijo.

Pero todo esto en el fondo son minucias. Pocos se acuerdan hoy de lo que ocurría en la Francia de Flaubert y Victor Hugo, y mucho menos de quienes la gobernaban, pero todos seguimos leyendo Madame Bovary y Los miserables; pocos se acordarán en un futuro próximo de lo que está ocurriendo ahora mismo en Latinoamérica o en España, y mucho menos de quienes las gobiernan, pero durante largos años seguiremos leyendo La ciudad y los perros o La casa verde. Al menos en el ámbito de nuestra lengua, tardará mucho tiempo en nacer, si es que nace, un escritor tan grande como Vargas Llosa: tan grande y tan rico de aventura.

miércoles, 9 de abril de 2025

Traducción: Oraciones temporales



Quando arrivo a casa, mi tolgo subito le scarpe.


Mentre cucino, ascolto la radio.


Appena finisce la lezione, esco per fare una passeggiata.


Ogni volta che vado al supermercato, incontro qualcuno che conosco.


Finché non smette di piovere, restiamo dentro.


Nel momento in cui lo vedo, mi sento meglio.


Da quando lavoro da casa, sono più rilassato.


Quando è arrivato, stavamo già cenando.


Mentre guardavo il film, mi è arrivato un messaggio.


Appena ho finito il lavoro, sono uscito.


Dopo che mi aveva salutato, se n'è andato in silenzio.


Prima che uscissi, mi ha lasciato un biglietto.


Finché è vissuto in Italia, non ha mai imparato il dialetto.


Nel momento in cui l'ho visto, ho capito che era cambiato.


Quando finirai gli studi, potrai viaggiare.


Appena arriverà il pacco, ti avviserò.


Dopo che avremo parlato, decideremo cosa fare.


Prima che tu parta, voglio salutarti.


Finché non mi darai una risposta, non potrò andare avanti.


Nel momento in cui avrò tempo, ti richiamerò.


Man mano che passeranno i giorni, diventerà sempre più nervoso.


Man mano che studierai, capirai meglio l’argomento.


Man mano il cielo si schiarirà e il sole comincerà a spuntare.


Man mano che crescerà, il bambino diventerà più indipendente.


Man mano che lo ascolterai, ti renderai conto che ha ragione.


Le strade si riempiranno man mano che si avvicinerà l’ora di punta.


Man mano che andremo avanti con il progetto, le idee diventeranno più chiare.

lunes, 7 de abril de 2025

Lectura: García Márquez entrevista a Kurosawa

Publicada originalmente en el diario Los Angeles Times en 1991, a continuación reproducimos una conversación entre dos personalidades que comparten en sus orígenes profesionales un pasado como periodistas y que se convirtieron en grandes maestros de sus respectivos ámbitos: el escritor colombiano, Gabriel García Márquez, que estudió cine en Italia entre 1952 y 1955, y el cineasta japonés, Akira Kurosawa.

En octubre de 1990, en Tokio, mientras Kurosawa aún filmaba su penúltima película, Rapsodia en agosto (Hachi–gatsu no kyōshikyoku, 1991), escritor y director se reunieron para hablar sobre las diferencias entre el lenguaje literario y el cinematográfico, y las dificultades de la adaptación del primero al segundo; con motivo del tema central de Rapsodia en agosto, abordaron las consecuencias físicas, espirituales e históricas del bombardeo nuclear de Nagasaki en 1945 y la reacción del victimario, Estados Unidos: la instauración de una maquinaria del olvido en Japón, con auspicio de éste, en lugar de la aceptación de su crimen y pedir perdón públicamente; también ahondaron sobre las condiciones de la felicidad, los límites del hombre, y, claro, las implicaciones de esto en el arte. Se trata de un duelo amistoso entre dos de las mentes más afiladas y apasionadas de su tiempo, mostrando una profunda preocupación por dejar, a través de su trabajo,  un legado positivo para la humanidad. A continuación les dejamos una parte de la entrevista.

marquez-kurosawa

Gabriel García Márquez: No quiero que esta conversación entre amigos sea como una entrevista de prensa, pero tengo gran curiosidad por conocer muchas cosas sobre ti y tu trabajo. Para empezar, me interesa saber cómo escribes tus guiones. En primer lugar, porque yo mismo soy un guionista. Y en segundo, porque has hecho adaptaciones estupendas de grandes obras literarias, y tengo muchas dudas sobre las adaptaciones que se han hecho o que podrían hacer de las mías.

Akira Kurosawa: Cuando concibo una idea original que me gustaría convertir en un guión, me encierro en un hotel con papel y lápiz. En ese punto, tengo una idea general de la trama, y sé más o menos cómo va a terminar. Si yo no sé con qué escena empezar, sigo la corriente de las ideas que surgen de forma natural.

García Márquez: ¿Qué es lo que primero viene a tu mente: una idea o una imagen?

Kurosawa: No puedo explicarlo muy bien. Creo que todo se inicia con varias imágenes dispersas. Por el contrario, sé que los guionistas aquí en Japón primero crean una visión global de la secuencia del guión, organizándola por escenas, y luego de sistematizar la trama, comienzan a escribir. Pero yo no creo que sea la manera correcta de hacerlo, ya que no somos Dios.

García Márquez: ¿Ha sido así de intuitivo tu método al adaptar a Gorky o Shakespeare o Dostoievski?

Kurosawa: Los directores que hacen películas adaptadas no se dan cuenta de que es muy difícil de transmitir imágenes literarias a la audiencia a través de imágenes cinematográficas. Por ejemplo, en la adaptación de una novela de detectives en la que se encontró un cuerpo junto a las vías del tren, un joven director insistió en que un determinado lugar correspondía a la perfección con el que está en el libro. “Te equivocas”, le dije. “El problema es que usted ya ha leído la novela y usted sabe que un cuerpo fue encontrado al lado de las pistas. Pero para las personas que no la han leído no hay nada especial sobre el lugar.” Ese joven director fue cautivado por el poder mágico de la literatura sin darse cuenta de que las imágenes cinematográficas deben expresarse de una manera diferente.

BUoaHc4CYAAG2lS

García Márquez: ¿Te acuerdas de cualquier imagen de la vida real que consideres imposible de expresar en el cine?

Kurosawa: Sí. La de un pueblo minero llamado Ilidachi, donde trabajé como asistente de dirección cuando yo era muy joven. El director había declarado a primera vista que el ambiente era magnífico y extraño, y esa es la razón por la que filmamos. Pero las imágenes mostraron solamente una ciudad común y corriente. Les faltaba algo que era conocido por nosotros: que las condiciones de trabajo en la ciudad son muy peligrosas, y que las mujeres y los hijos de los mineros viven en eterno temor por su seguridad. Cuando uno mira el pueblo, se confunde el paisaje con ese sentimiento, y lo percibe más extraño de lo que realmente es. Pero la cámara no lo ve con los mismos ojos.

García Márquez: La verdad es que sé de muy pocos novelistas que han quedado satisfechos con la adaptación de sus libros a la pantalla. ¿Qué experiencia has tenido con tus adaptaciones?

Kurosawa: Permíteme, en primer lugar, una pregunta: ¿Has visto mi película Barbarroja (Akahige, 1965)?

García Márquez: La he visto seis veces en 20 años y he hablado de ésta con mis hijos casi todos los días, hasta que fueron capaces de verla. Así que no sólo es una de las películas más queridas por mi familia y por mí, también es una de mis favoritas de toda la historia del cine.

Kurosawa: Barbarroja constituye un punto de referencia en mi evolución. Todas mis películas que le preceden son diferentes de las siguientes. Era el final de una etapa y el comienzo de otra.

García Márquez: Eso es obvio. Por otra parte, dentro de la misma película, hay dos escenas que son extremas en relación con la totalidad de tu trabajo, y ambas son inolvidables; una es el episodio de la mantis religiosa, y la otra es la lucha de karate en el patio del hospital.

Kurosawa: Sí, pero lo que quería decir es que el autor del libro, Shuguro Yamamoto, siempre se había opuesto a que sus novelas fueran llevadas al cine. Él hizo una excepción con Barbarroja porque insistí con obstinación implacable hasta que lo logré. Sin embargo, después de haber terminado de ver la película me miró y me dijo: “Bueno, es más interesante que mi novela”.

akira-kurosawa-450-v2-609359879

García Márquez: Me pregunto, ¿por qué gusta tanto?

Kurosawa: Debido a que él tenía una clara conciencia de las características inherentes del cine. Lo único que me pidió fue tener mucho cuidado con la protagonista, un fracaso completo de mujer, según su perspectiva. Pero lo curioso es que la idea de una mujer fracasada no estaba de forma explícita en su novela.

García Márquez: Tal vez pensó que así era. Es algo que a menudo nos sucede a los novelistas.

Kurosawa: Así es. De hecho, al ver las películas basadas en sus libros, algunos autores dicen: “Esa parte de mi novela está bien retratada.” Pero en realidad están refiriendo a algo que fue añadido por el director. Entiendo lo que están diciendo, ya que pueden ver claramente expresado ​​en la pantalla, por pura intuición por parte del director, algo que ellos hubieran querido escribir, pero no habían sido capaces de hacerlo.

García Márquez: Es un hecho conocido: “Los poetas son los mezcladores de venenos”. Pero, para volver a tu actual película, ¿será el tifón lo más difícil de filmar?

Kurosawa: No. Lo más difícil fue trabajar con los animales. Las serpientes de agua, las hormigas devoradoras de rosas. Las serpientes domesticadas están demasiado acostumbrados a la gente, ellas no huyen por instinto, y se comportan como anguilas. La solución consistió en capturar una enorme serpiente salvaje, que seguía intentando con todas sus fuerzas escapar, y fue realmente aterrador. Por lo tanto, jugó su papel muy bien. En cuanto a las hormigas, era una cuestión de conseguir que subieran un rosal en fila india hasta que llegaron a una rosa. Fueron reacias durante mucho tiempo, hasta que hicimos un rastro de miel en el tallo, y las hormigas subían. En realidad, hemos tenido muchas dificultades, pero valió la pena, porque he aprendido mucho acerca de ellos.

García Márquez: Sí, eso he visto. Pero, ¿qué tipo de película es ésta que es probable tener problemas, lo mismo con hormigas como con tifones? ¿Cuál es la trama?

Kurosawa: Es muy difícil de resumir en unas pocas palabras.

García Márquez: ¿Alguien mata a alguien?

Kurosawa: No. Se trata simplemente de una anciana de Nagasaki que sobrevivió a la bomba atómica y cuyos nietos fueron a visitarla el pasado verano. No he filmado escenas sorprendentemente realistas que se muestren insoportables y que explicarían por sí mismas el horror del drama. Lo que me gustaría transmitir es el tipo de heridas que la bomba atómica dejó en el corazón de nuestro pueblo, y cómo poco a poco comenzó a sanar. Recuerdo el día del atentado con claridad, y hasta ahora, todavía no puedo creer que haya podido suceder en el mundo real. Pero lo peor de todo es que los japoneses ya lo han echado al olvido.

140

García Márquez: ¿Qué significa esa amnesia histórica para el futuro de Japón, para la identidad del pueblo japonés?

Kurosawa: Los japoneses no lo hablan explícitamente. Nuestros políticos, en particular, están en silencio por miedo a los Estados Unidos. Es posible que hayan aceptado la explicación de Truman de que recurrió a la bomba atómica sólo para acelerar el fin de la Guerra Mundial. Aún así, para nosotros, la guerra continúa. La cifra de muertos completa para Hiroshima y Nagasaki ha sido publicado oficialmente en 230.000. Pero, en realidad, había más de medio millón de muertos. E, incluso ahora, todavía, hay 2.700 pacientes en el Hospital de la Bomba Atómica en espera de morir por los efectos posteriores de la radiación después de 45 años de agonía. En otras palabras, la bomba atómica está todavía matando japoneses.

García Márquez: ¿La guerra influenció la elección de vuestros argumentos?

Kurosawa: Sí, eso creo. En el caso de El gran judo… La segunda versión, y en la película que he realizado a continuación, La más bella, la Oficina de Propaganda me pidió incluir ciertas cosas. Quería que yo incorporara ciertos elementos nacionalistas. Es lo que me pidieron. Intenté resistir. Pero si quería continuar trabajando en Japón en esta época, no podía rechazarlo. Es en este modo que la guerra ha tenido un efecto sobre mis películas. Intenté no incorporar sus ideas, pero no tenía elección.

García Márquez: ¿Qué tanto ha influido en usted la literatura occidental?

Kurosawa: Soy japonés, y pienso en tanto que japonés, y realizo mis películas con este estado de ánimo. No he estado nunca influenciado por el extranjero. Cuando leí Macbeth, lo encontré muy interesante. Me hacía pensar en muchas cosas. El Japón de la guerra civil y la época de Shakespeare se parecen mucho. Los personajes también. Luego coger a Shakespeare y adaptarlo…a un contexto japonés no fue demasiado difícil. El no es una forma de expresión única en el mundo. Tiene un impacto formidable. Luego si yo no hubiera tomado esta expresión, los personajes no habrían tenido el mismo impacto. Yo adoró el no y lo he mirando siempre, luego es normal que me inspire en él.

García Márquez: ¿Cuál es el tipo de cine que usted más disfruta cuando está a punto de filmar?

Kurosawa: Me gustan y me han gustado siempre las películas mudas. Con frecuencia son mucho más bellas que las sonoras. De todos modos, quise restaurar algo de su belleza. Recuerdo que lo pensé así: Una de las técnicas de la pintura moderna es la simplificación; por lo tanto, debo simplificar este filme.

García Márquez: Entonces ¿usted prefiere hacer películas con menos diálogos?

Kurosawa: Existen muchas formas de expresión. Uno puede contar una historia con los diálogos. Pero es fastidioso explicarlo todo. Por tanto intento economizar el diálogo. Para empezar, imagino mi película como una película muda. Siempre he intentado volver a los orígenes del cine mudo. Es por esto que continuo estudiando las películas mudas. Cuando realizo una película, me pregunto cómo haría si fuera muda, que tipo de expresión es necesaria. A continuación intento reducir el diálogo al mínimo. […] Considero el cine como una concentración de artes. El cine es un trabajo complejo que reúne elementos de la pintura y la literatura… Uno no puede hablar de cine sin hablar de literatura, de teatro, de pintura y de música… Muchas artes se convierten en una sola. Pese a todo, una película es una película.

martes, 1 de abril de 2025

B1: Futuro. Entrevista a Kurweil

 1. Complete el texto escribiendo un término en lugar de los números y encuentre expresiones sinónimas para las expresiones en negrita.

2. Traduzca al italiano: 

-"Ya predijo que los móviles responderían preguntas"

-"El 80% pensó que llevaría cien años"


Científico computacional, inventor pionero, futurista, gran profeta de la inteligencia artificial... Ray Kurzweil (Nueva York, 1948), investigador principal y visionario de la IA en Google, escribió (1) 20 años La singularidad está cerca. Entonces parecía poco probable, pero hoy el panorama es muy distinto. Ahora publica La singularidad está más cerca (Deusto), y mantiene que en cuatro años la IA superará a la mente humana y en el 2045 expandirá nuestra inteligencia un millón de veces al conectar los cerebros a la nube. Ya predijo que los móviles responderían preguntas y ahora habla de una revolución. Y de peligros. Kurzweil ha respondido a un cuestionario de La Vanguardia .

Hoy para algunos la IA es un loro estocástico y para otros el comienzo de una nueva consciencia universal. ¿Qué puede alcanzar?

En 1983 comencé a rastrear la relación precio-rendimiento de la computación: crecía exponencialmente. En 1939, la mejor computadora realizaba 0,000007 cálculos por segundo por dólar constante. Hoy, el chip Nvidia B200 realiza medio billón por segundo por dólar constante. ¡75 cuatrillones de veces más! En 1999, con esos datos predije que las computadoras alcanzarían la inteligencia humana en el 2029. La Universidad de Stanford estaba tan alarmada que montó una conferencia de expertos en IA. El 80% pensó que llevaría cien años. Hoy (2) dicen que sucederá antes.

¿Qué ha pasado?

Los grandes modelos de lenguaje como ChatGPT y Gemini pueden responder cualquier pregunta con elocuencia en segundos. Codificar, crear imágenes y películas basadas en nuestras palabras. Subí mi último libro a Gemini y en segundos creó un podcast realista con dos presentadores que parecían humanos que lo analizaron. Fue entretenido e inteligente. Y los grandes modelos de lenguaje ahora (3) comprensión multimodal. Puedes mostrarles una foto de globos atados a una roca y preguntar qué sucede si cortas las cuerdas. Dan la respuesta correcta. Van mucho más (4) de predecir patrones. Deberían llamarse grandes modelos de eventos. Son excelentes con el lenguaje, pero también se aplican a todo (5) que nos importa: medicina, energía... Están a( 6) de transformar el mundo físico.

¿Serán conscientes?

La cuestión de la consciencia es filosófica. No hay forma científica de demostrarla. Damos por sentado que nuestros amigos humanos (7) conscientes. ¿Y los ratones? Es debatible. Cuando la IA (8) la inteligencia humana, actuará como si fuera consciente. Nos fusionaremos y nos (9) en uno. Por tanto, la trataremos como si fuera consciente.

¿Deberíamos temer a una inteligencia superior?

Algunos piensan que competimos con la IA por la supervivencia. No (10) de acuerdo. Es una herramienta para ir más allá de nuestras limitaciones biológicas. Debemos entrenarla para asegurar que sus acciones se alineen con los valores humanos. Las grandes tecnológicas tienen incentivos financieros (10) crear una IA segura. Los pequeños modelos de IA de empresas anónimas en países no democráticos, no. Es esencial que las naciones democráticas (12) la IA para protegernos de la IA de actores maliciosos.

¿Cómo imagina el momento de la conexión entre cerebro e IA?

(13) una revolución en nanotecnología a inicios de la década. (14) manipular robots del tamaño de moléculas para que naden en nuestra sangre. Nanobots que se introducirán en nuestro cerebro de forma no invasiva y conectarán el neocórtex a la nube. Nuestra inteligencia se multiplicará (15) un millón: (16) más inteligentes, divertidos, creativos e innovadores. Es la singularidad y (17) en el 2045. Desbloquearemos nuevos niveles de consciencia, (18) elegir y cambiar la apariencia física, hablar todos los idiomas y visualizar formas en 11 dimensiones. La vida humana (19) para siempre.

¿Y nuestras identidades?

Conectar nuestros cerebros a la nube será una transición gradual. Piense en tener su teléfono en el cerebro. Si hace una pregunta, su cerebro buscará la respuesta en la nube y aparecerá en él como si fuera parte de usted. A medida que nos fusionamos con la nube, nuestra capacidad para procesar información se expandirá. Desarrollaremos emociones y características de mayor complejidad, expresaremos mejor sentimientos amorosos. Para algunos, eso nos hará más parecidos a Dios, pero serán solo nuestras capacidades expandiendo quienes somos.

Dice que podríamos vivir más de 120 años. ¿No es la mortalidad parte de la condición humana?

Una vez que (19) inteligencia artificial general a finales de la década, los avances médicos se acelerarán. Si eres diligente, probablemente alcances la velocidad de escape de la longevidad. En ese caso, recuperarás un año entero de vida gracias al progreso científico a medida que vivas un año. Y más allá de ese punto, recuperarás más de un año gracias al progreso científico a medida que vivas un año. En salud, estarás retrocediendo en el tiempo. Algunas personas dicen que no quieren vivir más de 100 años, pero me gustaría que lo dijeran cuando los (20). Nos hemos convencido de que la muerte es algo bueno y da sentido a la vida, pero si padecemos una enfermedad mortal, nos desesperamos por una cura. Ante la disyuntiva, la gente elige vivir.

Dice que tendremos replicantes de seres queridos muertos.

Podemos usar los datos que generamos para entrenar sistemas de IA que nos repliquen. Los replicantes no son resurrecciones de los fallecidos, pero pueden ayudar a los seres queridos a compartir recuerdos preciados y sanar. (21) años recopilé lo que mi padre había escrito, incluso cartas de amor, apuntes y reflexiones personales, y lo incorporé a una IA de Google, Talk To Books. Mi hija habló con ese replicante primitivo y conoció a mi padre y llegó a quererlo. Y a medida que (22) nuestra capacidad para recopilar nuestros datos biológicos, (23) crear replicantes indistinguibles de los humanos

¿Qué pasará con sociedades sin trabajo?

La tasa de deflación de la tecnología de la información es del 50% anual. A medida que la IA se integre en el diseño y producción de todos los productos y servicios, el costo de todo disminuirá. En la próxima década será fácil satisfacer las necesidades básicas de una familia. A medida que la IA asuma habilidades, se dará más valor a la innovación y el emprendimiento. Dedicaremos menos tiempo al trabajo y más a nuestras pasiones. En esta transición, programas gubernamentales como la renta básica universal ayudarán a mantener una calidad de vida estable.

¿Es optimista?

Las amenazas de la IA son reales, pero impulsa mejoras en todos los ámbitos. (24) que ser optimista para emprender. Si supieras los problemas que te encontrarás, nunca emprenderías. El optimismo no es una especulación vana; es una profecía autocumplida.

lunes, 31 de marzo de 2025

Traducción: Más estilo indirecto



Gli domandò: "Qual è il ricordo più vivido che ha di lei?"


Gli chiese: "Che impatto ha avuto sulla sua vita?"


Gli chiese: "Ci può raccontare un episodio significativo?"


Gli chiese: "Qual è il messaggio più importante che ci ha lasciato?"


Gli chiese: "Come descriverebbe il suo contributo alla società?"


1. Traduce:

Gli chiese: "Quali sono i progetti futuri in suo onore?"


Vi abbiamo chiesto di condividere i vostri pensieri su questo tema.


Qualche tempo fa, vi abbiamo chiesto quali libri vi hanno cambiato la vita.


Mi hanno suggerito di contattarla per maggiori informazioni.


Gli hanno detto di mantenere la calma e avere fiducia.


Ci hanno consigliato di esplorare nuove strade senza paura.


M'hanno detto di iniziare un podcast.


Mi hanno suggerito di diffondere la notizia anche qui.


Gli dissi di ascoltarmi con attenzione.


Mi hanno detto di seguire il mio istinto.

2. Traduce:

Non è da tutti: ci vuole del talento, e il dono del tempo necessario per poterlo fare.

3.

a. Traduce: «Se il governo chiede, come sempre, otterrà da noi ciò di cui ha bisogno».

b. Transmite esa frase ahora comenzando con "Dijo que...".


B2: Incels. Adolescencia.

 


miércoles, 26 de marzo de 2025

B1, B2: Estilo indirecto. Traducción.



Traduce:

1. Gli chiese: "Cos’altro ricorda di lei?"

2. Gli chiese: "E secondo lei qual è l’eredità che Astrid Lindgren ha lasciato alle nuove generazioni?"

3. Gli chiese: "C’è qualche altro aneddoto che vuole raccontarci?"

4. Gli chiese: "Cosa rappresenta oggi?"

5. Gli chiese: "Che cosa avete preparato per festeggiarla?"

6. Gli chiese: "In cosa consiste precisamente il suo lavoro?"

7. Vi abbiamo chiesto di votare le vostre frasi preferite.

8. Qualche giorno fa, vi abbiamo chiesto di raccontarci quali sono i vostri luoghi del cuore di Roma

9. Mi hanno detto di rivolgermi alla sua unità per ricevere l'incarico.

10. Gli hanno detto di reagire e concentrarsi sulla sua guarigione.

11. Ci hanno detto di correre dei rischi e dire qualcosa di sorprendente.

12. M'hanno detto di fare un blog.

13. Mi hanno detto di condividerlo anche qui,

14. Gli dissi di darmi retta.



lunes, 24 de marzo de 2025

B2: Argumentación. ¿Pantallas en clase sí o no?

 Completa el texto antes de debatirlo:


La Comunidad de Madrid ha anunciado que, a (1) del próximo curso, (2) prohibidas las pantallas de uso individual en las etapas de infantil y primaria, es decir, hasta los 12 años, en todos los centros sostenidos con fondos públicos. Murcia ha decidido también restricciones similares. Cataluña ha encargado a un comité de expertos que (3) la cuestión y (4) recomendaciones. Por su parte, un informe encargado por el Ministerio de Juventud e Infancia (5) en diciembre pasado eliminar las pantallas en la etapa infantil y priorizar la enseñanza analógica en primaria.

Vistos los buenos resultados que (6) la prohibición del uso de los móviles en los colegios, tiene sentido (7) también qué hacer con las otras pantallas, (8)  de las tabletas o los ordenadores. Algunos expertos sostienen que el elevado consumo de contenidos digitales puede estar en la base de la (9) del rendimiento escolar y de la pérdida de ciertas habilidades que dependen del entrenamiento cognitivo. (10) la sospecha que no es solo por la distracción que representan, (11) por la forma en que modifican la percepción y el proceso mental del aprendizaje, que hace que (12) más dificultades para (13) la atención.

Pero ver solo los peligros de las nuevas tecnologías puede (14) reduccionista. En el caso de Madrid, la medida ha sido anunciada sin un debate ni un diálogo previo con la comunidad educativa. Cualquier medida debería huir de los planteamientos maniqueos que contrapongan las tecnologías digitales con la enseñanza tradicional. Estamos en los inicios de un debate en el que (15) evidencia científica.

Para empezar, (16) distinguir entre los teléfonos móviles, que son una ventana permanentemente abierta a la distracción y tienen un componente adictivo muy fuerte, y los ordenadores y tabletas, que pueden ser utilizados de forma más controlada con propósito educativos. El problema no reside tanto en las tecnologías en sí mismas como en los contenidos y los usos que de ellas se (17) en cada momento. En general, la prohibición total como método para evitar malos usos no es una buena solución, porque impide (18) el potencial pedagógico que también tienen.

El debate debe centrarse en cómo y cuándo se introducen los medios digitales en el aula, y en esta cuestión también han de tener un margen de decisión los equipos docentes de cada centro. Han de poder decidir el uso pedagógico de estos instrumentos cuando lo (19) el proyecto docente, siempre que el alumno (20) el acompañamiento adecuado. Los medios digitales no tienen por qué desplazar el aprendizaje analógico. Pueden extenderlo o complementarlo, una vez adquiridas las habilidades y el entrenamiento cognitivo necesario para un buen aprendizaje. La cuestión no es pantallas sí o pantallas no. Lo importante es fomentar la capacidad analítica, crítica y creativa de los alumnos, también en relación con las nuevas tecnologías.